Teste di calcio

Per battere lo Shakhtar servono i 25 mila gol di Borriello. Giovinco, il pallone rotondo e la triste vita di Iannone

condividi su facebook condividi su twitter 12-12-2017

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Per battere lo Shakhtar servono i 25 mila gol di Borriello. Giovinco, il pallone rotondo e la triste vita di Iannone

TESTE DI CALCIO – Avviso ai naviganti: tutto quello che è scritto qui è frutto dell'incoscienza di una rubrica priva di freni inibitori. Non prendere il tutto troppo seriamente (e, perchè no, distendi la bocca in un sorriso).

Un pareggio balordo, strampalato, bislacco, stravagante, bizzarro. Ho finito tutti i termini che userebbe Bruno Longhi per definire la partita della Roma contro il Chievo. E' il classico match che nonostante ti aspetti che finisca così, ti pregusti il palato per un risultato diverso, una vittoria. Chievo-Roma di domenica scorsa è come quando c'è l'open bar nel locale che ti piace ma poi scopri che dal secondo cocktail iniziano a mescolarti il gin con l'acqua Ferrarelle. Chievo-Roma è come quando pensi che stai per bere una vera Coca Cola ed invece è la cola bio prodotta dai poveri agricoltori peruviani che ti ha servito il tuo amico che è solito celebrare l'anniversario della rivoluzione russa, legge Erri De Luca ed ha il poster di Maurizio Landini in camera. Chievo-Roma è tutto il pessimismo leopardiano sull'attesa del piacere e la teoria del pendolo di Schopenhauer. Chievo-Roma è l'esistenza umana. Chievo-Roma è la vita. La Roma quindi rimbalza su di un muro di panettoni Paluani. Il portiere Sorrentino, stipendiato proprio dalla vendita di questi calorici dolciumi del periodo natalizio, ha ostentato , purtroppo per i giallorossi, una forma smagliante, dimostrando che lui, i prodotti del patron Campedelli, non se li mangia.

SORTEGGI CHAMPIONS - Dopo una domenica amara è stato un lunedì leggermente più dolce per i giallorossi. La prossima avversaria europea agli ottavi sarà lo Shakhtar Donetsk. Non è andata malissimo, visto che Real Madrid e Bayern Monaco sono state evitate, però neanche si può troppo esultare come fatto sei anni fa, quando dall'urna, sempre agli ottavi, uscirono proprio gli ucraini della Donbass. Nel frattempo sono successe tante cose. Cambi di allenatori, rivoluzioni fallimentari, via vai di giocatori e una guerra civile tutt'ora aperta nell'Ucraina orientale. Non ci scordiamo però la doppia sconfitta subita (2-3 all'Olimpico con Ranieri, 3-0 a Donetsk con Montella), l'erroraccio di Riise all'andata che portò al gol gli avversari e la famosa frase di Borriello, che dalla panchina nel match contro lo Shakhtar disse: "Sto in panchina io che ho fatto 25.000 gol". Ecco, viste queste premesse direi di volare basso e non gongolare troppo per il sorteggio.

FORMICA AMERICANA - Nel frattempo, nell'altro mondo del calcio, il soccer, un italiano sta guadagnando le ventesime pagine dei giornali sportivi (sì, perchè nelle prime c'è il baseball, la Nba, il football americano, un paio di notizie di gossip e belle ragazze e forse poi, se avanza spazio, anche il calcio). Si tratta di Sebastian Giovinco, la Formica Atomica della squadra  -  che non si capisce se è canadese o statunitense - di Toronto. La squadra del piccolo genietto nostrano ha appena vinto la MLS Cup, festeggiando un titolo dopo decenni di astinenza. Fiumi di birra e champagne scorrono nel piccolo fegato del grande Giovinco. "Possiamo aprire un ciclo, rimango qui" giura la pulce nata a Torino ma che vive a Toronto. Bene, bravo. Onore a lui. Noi però non abbiamo molte aspettative sul movimento calcistico americano. Ci basta che capiscano almeno che il pallone è rotondo. Dopo quello, tutto è di guadagnato.  

UN GIORNO DA IANNONE, CENTO DA BELEN - Per esorbitare proprio dalle vicende della palla rotonda, parliamo di Andrea Iannone. In un'intervista, il pilota Motogp e fidanzato di Belen Rodriguez, ha detto che non è stato un anno orribile come sostengono in tanti. Certamente, dobbiamo dargli ragione. Un anno è fatto di 365 giorni. Forse non è stato 365 giorni con Belen, forse ci è stato solo 300 o 250. Rimangono sempre tanti giorni. Tanti giorni passati con Belen. Sì, con  accanto Belen Rodriguez. Sì, con Belen nello stesso talamo. Per oltre 200 giorni. Criticato dalla sua scuderia, la Suzuki, per la sua pessima stagione in moto, la 13esima posizione nella classifica piloti e il podio visto neanche col cannocchiale. Però è stato almeno per duecento giorni insieme a Belen. Sì, Belen Rodriguez. Chiamatelo scemo.

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