Teste di calcio

Questa Roma è Pallottosa. Fifa gattopardesca e Ronaldo pallone gonfiato

condividi su facebook condividi su twitter 03-03-2016

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Questa Roma è Pallottosa. Fifa gattopardesca e Ronaldo pallone gonfiato

TESTE DI CALCIO - Avviso ai naviganti: tutto quello che è scritto qui è frutto dell'incoscienza di una rubrica priva di freni inibitori. Non prendere il tutto troppo seriamente (e, perchè no, distendi la bocca in un sorriso).

E' tempo di cambiamenti, stravolgimenti, arrivi e partenze. Se Giuseppe Tomasi di Lampedusa avesse raccontato le cronache del calcio di oggi avrebbe usato le stesse parole del Gattopardo: "Cambiare tutto per non cambiare nulla". Così infatti i vertici del calcio sembrano rinnovarsi. Chi sale sul piedistallo della Fifa? L'uomo delle palline, delfino di Platini e amico di Blatter. Però Gianni Infantino ha detto di essere al 100% italiano, anzi precisamente con radici calabresi da mangiatore di 'nduja, quindi la stampa italiana lo ha glorificato a nuovo volto (?) del calcio mondiale, lui che nel sistema Platini-Blatter ci vive da anni. Se però l'alternativa più concreta dopo di lui era il ricco sceicco Al Khalifa, rampollo di Blatter, allora il brocardo gattopardesco assume piena applicabilità alla situazione: "Cambiare tutto per non cambiare nulla".

James Pallotta, invece, dei cambiamenti reali li vorrebbe fare davvero. Ma alcune cose, giustamente, dovrebbero rimanere come sono. Totti inquilino di Trigoria, per esempio. Mister President è approdato pochi giorni fa a Roma per discutere del rinnovo col capitano e della situazione-nuovo stadio con le istituzioni. Avrà poco da dirsi con Spalletti. Le cose in campo, fortunatamente, stanno andando così bene che neanche serve parlarsi. Pallotta, però, si sarà perso la notte degli Oscar probabilmente, visto proprio che quando il lupo giallorosso Morricone veniva premiato Oltreoceano, il patron bostoniano stava con il paraocchi e i tappi alle orecchie riposandosi prima dell'atterraggio a Ciampino.

Quello è stato l'ultimo sonnellino della settimana. Poi, il bostoniano non ha fatto altro che fare "avanti e indrio" per l'hotel, tra cene istituzionali, meeting aziendali, panel tecnici e quant'altro. Così come fanno avanti e indietro, ora, i giocatori giallorossi in campo, seguendo gli ordini di Spalletti, padre dei cosiddetti "comportamenti giusti". Ecco perché a questa Roma si confà bene l'aggettivo neologista di "Pallottosa". Se l'Accademia della Crusca ha riconosciuto le devianze grammaticali di un ragazzino a scuola, chiunque può sentirsi il nuovo Dante della lingua italiana moderna.

Torniamo un attimo agli Oscar. Ha vinto anche Leonardo Di Caprio. Finalmente, diranno molti. Da circa 23 anni l'attore americano si aspettava di vincere l'ambita statuetta dorata. Era diventata un caso mondiale la sua "tragica" vita senza Oscar. Poverino. Sul palco del Dolby Theatre di Los Angeles, il protagonista di The Revenant, ha tirato fuori un discorso tutto d'un fiato (non da lui) pieno di banalità e di "grazie", che ha fatto commuovere solo Kate Winslet, condito nel finale dallo sdolcinato e accorato appello contro il global warming. Bravissimo comunque. Io però preferivo altre sue interpretazioni alla sua ultima, burbera e sodomizzata da un orso.

Tutt'altro atteggiamento ha, invece, avuto Cristiano Ronaldo, lui che di oscar del calcio, o Palloni d'oro, ne ha già un bel po'. Dopo la sconfitta per 0-1 nel derby con l'Atletico il campione portoghese ha detto: "Se tutti fossero come me, a quest'ora il Real sarebbe primo". Beh, la frase non è il simbolo dell'umiltà ma è anche vero che il Real dei Galacticos di Benitez prima e Zidane dopo gioca malissimo e l'unico che trascina a forza il corpo esanime dei blancos è proprio mister Umiltà. A molti piace fare il paragone tra Cristiano e l'altro Ronaldo, il Fenomeno. Tecnicamente non saprei. Sicuramente il portoghese a volte fa un po' il pallone gonfiato. L'altro, ora, è gonfiato è basta. 

(Nella foto: O' Fenomeno Ronaldo. I palloni d'Oro che ha vinto si vedono tutti. Diciamo che se li è mangiati) 

Fonte: Eduardo Barone per Insideroma

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