Teste di calcio

Scalfari, Balotelli e gli elefanti. Il Psg è un club fake e Verratti è intraducibile

condividi su facebook condividi su twitter 08-03-2018

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Scalfari, Balotelli e gli elefanti. Il Psg è un club fake e Verratti è intraducibile

TESTE DI CALCIO – Avviso ai naviganti: tutto quello che è scritto qui è frutto dell'incoscienza di una rubrica priva di freni inibitori. Non prendere il tutto troppo seriamente (e, perchè no, distendi la bocca in un sorriso).

All'alba di un nuovo scenario politico che incombe sulla penisola italica, il vento di cambiamento spira forte  da Nord a Sud. Gigino Di Maio e Matteo Ruspa Salvini sono i vincitori assoluti di queste elezioni. La sorpresa di vedere il partito di Berlusconi non più leader nel centrodestra ha suscitato il vivido pentimento persino in Eugenio Scalfari, che qualche mese aveva dichiarato di preferire Berlusconi a Di Maio, ora invece si dice pronto a buttare dalla torre Salvini e a lasciar vivere il leader dei 5 stelle. E pensare che Salvini non sta simpatico nemmeno a Mario Balotelli che recentemente ha commentato l'elezione a parlamentare di Toni Iwobi, il primo senatore nero della storia, appartenente proprio alla Lega Nord di El Ruspa. "Forse sono cieco io o forse non gliel’hanno detto ancora che è nero...Vergogna" Queste le parole avvelenate di SuperMario.

Insomma, l'aria che tira non è per niente buona. Ci ritroviamo sospesi come un elefante su un filo, in equilibrio precario tra l'ingovernabilità più sciagurata e la svolta decisiva. Un altro elefante è il buon Matteo Renzi, costretto a barcamenarsi per non cadere sonoramente come una pera dall'albero. Renzie ha un indice di popolarità pari ad un terrorista islamico in fuga dopo un attentato in Europa. Lui però continua a giocare e, dimissioni o non, una capatina al Quirinale se la farà lo stesso.

Un batosta come quella del Partito Democratico è capitata al anche al PSG, battuto due volte dal Real Madrid nel doppio confronto Champions. Belli capelli Cristiano Ronaldo ha trionfato sul brasiliano Neymar, che non ha giocato nel match di martedì scorso perché infortunato. A parte l'assenza pesante, questa per il Psg è la dimostrazione che sono un club fake, assemblato male nonostante i 400 milioni spesi solamente nel mercato di quest’estate. In attacco puoi anche avere il futuro Pallone d'Oro tra tre anni (O'Ney), o quello tra dieci (M'Bappe) o persino il goleador da 40 gol a stagione (Cavani), ma se poi a centrocampo giochi con Thiago Motta allora non ha neanche senso stupirsi che si è stati eliminati.

Sotto il faro delle critiche c'è anche Marco Verratti. L'enfant prodige di Parigi che parla abruzzese stretto è in netto calo di rendimento. Nell'ultimo match è stato espulso per proteste. Forse una parolaccia in dialetto di troppo ha suscitato l’ira dell’arbitro, chissà. Alcuni interpreti hanno provato a tradurre dal labiale le parole di Petit Verrattì. Niente da fare. Sarebbe più facile tradurre uno scritto aramaico quando si è ubriachi, al buio e con un occhio solo.

Ciao Davide 

Fonte: Eduardo Barone per Insideroma

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