Teste di calcio

Dialogo sull'estetica della boccia di Rudiger e quelle frasi che Garcia non riesce a finire

condividi su facebook condividi su twitter 06-11-2015

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Dialogo sull'estetica della boccia di Rudiger e quelle frasi che Garcia non riesce a finire

TESTE DI CALCIO – Avviso ai naviganti: tutto quello che è scritto qui è frutto dell'incoscienza di una rubrica priva di freni inibitori. Non prendere il tutto troppo seriamente (e, perchè no, distendi la bocca in un sorriso).

La prima questione da porre sotto il banco di giudizio del match è chiaramente la seguente: quanto è brutto Rudiger con la boccia? E’ da un paio di partite che ci sto pensando. Voglio dire…prima aveva i capelli molto corti, quasi rasati, ora ha la boccia completa e non gli sta affatto bene. Sembra Junior della sitcom “Tutto in famiglia”. E' proprio vero che i tedeschi non hanno stile comunque.

 

(Nella foto: Totò Rudiger posa con la sua famiglia, protagonista della sitcom americana arrivata in Italia col titolo "Tutto in famiglia")

A parte questo giudizio tecnico, la vittoria contro il Bayer Leverkusen della Roma è stata importantissima per continuare a puntare il secondo posto nel girone di Champions. L'unica pecca è stata il terrificante  avvio di ripresa nel quale i giallorossi hanno buttato alle ortiche il vantaggio creato nella prima frazione. “Va bene, è iniziato il secondo tempo. Ora facciamo molta attenzione a non prendere un…” ecco qua che arriva il 2-1 di Mehmedi. “Ok, abbiamo preso un gol. Ora però proteggiamo il risultato per non prendere il pareg…” queste sono le frasi raccolte in diretta dalla panchina di Rudi Garcia, rimasto esterrefatto dalla rimonta. Troppo tardi, arriva anche quello: 2-2 a firma del solito messicano Hernandez, che contro la Roma non pensa nemmeno a infilarsi il sombrero in testa e farsi una fiesta. Così i giallorossi sputtanano il gran primo tempo fatto fino a quel momento.

Certe volte ci sarebbe da domandarsi se i giocatori di Garcia sappiano cos’è la linea del fuorigioco e che forma abbia. E’ una linea retta, non va a zig zag come pensa qualcuno di loro (non faccio nomi…ehm ehm Rudiger). Meno male che c’è San Kostas Manolas dell’Ellade, grazie a lui infatti la Roma non affonda. Comunque il danno viene riparato grazie al rigore trasformato dal solito Miralem Pjanic. Gli avversari avevano reclamato: “Anche se è rigore vogliamo la barriera…tira Pjanic“No, facciamo senza. E’ inutile tanto, segna lo stesso” ha sentenziato rassegnato il portiere Leno.

Rassegnato, per fare un volo pindarico, è anche chi si aspettava di vedere il presidente giallorosso Pallotta al derby questa domenica. Il numero uno bostoniano non sarà né in tribuna né a sventolare una bandiera in Curva Sud come aveva ironicamente annunciato. La ratio è nobile per carità (il sommo presidente deve continuare a lavorare da Boston alla presentazione definitiva degli ultimi documenti del nuovo stadio), ma ricordavate cosa vi avevamo detto nell'ultima puntata di Teste di Calcio? Pallotta è come il Godot della famosa commedia di Beckett. Anzi, Godot a quest'ora sarebbe già arrivato, a casa e in pantofole.

Ma bando alle ciance , parliamo di fatti di campo. Come non focalizzarci allora sul Derby di Roma di domenica prossima. Roma e Lazio di nuovo contro dopo quel 2-1 del maggio scorso che decise la qualificazione diretta in Champions ai giallorossi. Quella volta segnò Yanga Mbiwa, il difensore dai piedi più rudi di un idraulico che lavora a ferragosto. Ci dovremmo aspettare un altro marcatore "inaspettato"? Allora mi viene in mente il mio pupillo Rudiger, una belle rete di testa con quella capoccia completamente rasata. A proposito...l'ho già detto quanto sta male con la boccia?

 

Fonte: Eduardo Barone per Insideroma

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