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Conferenza Stampa Di Francesco: "Sta a noi riportare entusiasmo dando continuità". De Rossi: "Sono il primo a chiedere di più da noi, ma sono fiducioso"

condividi su facebook condividi su twitter Di: Alessandro Re 18-09-2018 - Ore 19:19

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Conferenza Stampa Di Francesco:

Dalla sala stampa del Santiago Bernabeu, sede del primo match della Roma in Champions League, parleranno il mister Eusebio Di Francesco ed il capitano Daniele De Rossi:

PAROLE DI FRANCESCO

Si sta dilapidando il patrimonio di entusiasmo? Che soluzioni potete trovare? 
"Parlare ora di entusiasmo decaduto… Mi sembra di vivere a Roma. Sarà a noi riportare entusiasmo dando maggiore continuità e ritrovando spensieratezza nel fare le cose con maggiore convinzione. Mi auguro che da domani si vedrà una squadra con rabbia e desiderio di far male agli avversari".

Ha chiesto ai suoi di essere aggressivi? Che differenze vede tra Zidane e Lopetegui?
"E’ ancora presto, non avendo Ronaldo mi dà l’idea che sia ancora più squadra. Addormentano meno la partita e sono più continui. Non hanno perso qualità, fanno il 4-3-3 e il 4-2-3-1, ma non dico come affronteremo la partita. Dobbiamo avere la capacità di migliorarci, col Chievo ho visto una manovra offensiva di qualità ma ci è mancata la fase difensiva".

In che modo cambia una squadra dopo Cristiano Ronaldo? 
"Dire se sia migliore o peggiore non è il momento, siete frettolosi nei giudizi. A me piace Asensio, credo sia il futuro del Real per qualità tecniche. Non è Ronaldo per caratteristiche ma lavora benissimo per squadra, compagni e qualità. Ricordiamoci che il Real nella sua vita calcistica si sia fatto riconoscere come Real, non come Real Ronaldo".

La solidità difensiva è venuta meno. Ti preoccupa più questo o il broncio di Dzeko? 
"Di Dzeko mi interessa in maniera relativa, gli attaccanti trovano gol e sorriso. Con le sue caratteristiche ci darà una mano. E’ più preoccupante la fase difensiva, cercheremo di lavorare meglio per questo, è meglio dare solidità alla fase difensiva adesso. Dobbiamo lavorare meglio, di squadra, non parlare di reparto. Il problema è da risolvere tutti quanti insieme".

Qual è il giocatore più pericoloso del Real Madrid? Chi gli toglierebbe? 
"E’ difficile scegliere, ma c’è un giocatore che ha tante qualità, Ramos. Un difensore, centrocampista e attaccante, sa fare tutto con qualità".

Questa volta può sorprenderci con scelte da pazzo? 
"Sì, potrei sorprendere ma non lo so. I pensieri e i desideri sono tanti ma alla fine le scelte devo farle io in maniera ponderata. E’ una partita bella da giocare, insidiosissima. Spero che domani si riaccenda l’anima di questa Roma al di là dei sistemi di gioco".

Nzonzi e De Rossi le impongono di modificare l’assetto? 
"Sono due giocatori che possono coesistere e lo hanno dimostrato bene con l’Atalanta. Il fatto che Nzonzi faccia la mezzala ci può stare, voglio sempre quel senso di aggressività. Se vediamo i numeri del primo tempo domenica la squadra aveva subito le incursioni dei centrocampisti. Avevamo già avuto difficoltà difensive. Questo non deve spostare la mentalità e gli equilibri della squadra che deve restare corta".

Come sta Perotti? 
"Verrà in panchina, qualcuno andrà in tribuna. Devo fare scelte, sicuramente non è un momento brillante in generale, vanno fatte scelte che sono importanti. Una tribunetta fa maturare giocatori che pensano di essere diventati già bravini e maturi".

Kluivert può giocare domani? 
"Per quanto riguarda Kluivert faccio un discorso generale, parlare di domani è riduttivo. Deve migliorare tanto nei movimenti e nei concetti tattici. Ha grandi mezzi e alla lunga farà grandi cose, dirvi oggi che è prontissimo per fare un campionato importante è prematuro. Ma ha grandissimi mezzi, è un 1999".

Può dire qualcosa du Di Francesco e Douglas Costa?
"Sono indignato per quello che ho sentito da presunte parole dette da Federico a Douglas Costa, quando alla fine è stato l’unico a prende uno sputo, un’umiliazione unica. E’ stato un grande uomo e ne sono orgoglioso come padre. E’ l’unico a non aver preso scuse ed è assurdo, non dovrei farlo io. Da quello che si è visto, sono veramente dispiaciuto e rammaricato. E’ passato da vittima a colpevole, questi sono i social dove alcune persone hanno augurato la morte a me e mio figlio".

La Roma è forte come o più dell’anno scorso? 
"Rispondi tu (a De Rossi, ndr). C’è un percorso da fare, di crescita. Quando si ottiene un risultato come l’anno scorso le aspettative sono altre. Siamo noi a dover trascinare tutti, abbiamo fatto qualcosa di straordinario, viviamo per quello".

PAROLE DE ROSSI

E’ difficile delineare la Roma. Bisogna chiedervi di più o accettarvi con alti e bassi clamorosi?
"Siamo i primi a chiedere di più a noi stessi. Non è facilissimo paragonare due squadre, una il Barcellona dopo 7-8 mesi di lavoro col mister, e questa che anche se non ha iniziato bene è all’inizio di una stagione nuova. Penso a quella Roma che veniva criticata pochi mesi prima per partite analoghe, c’erano state altre battute d’arresto, la stagione è finita in maniera abbastanza soddisfacente seppur senza titoli. Sono fiducioso".

Tra le motivazioni della confusione c’è quella di una Roma che ha perso giocatori importanti? Sentite questa fragilità? 
"Le stagioni saranno sempre figlie del mercato che si fa, il calcio e gli altri sport funzionano cosi. Da quando ci sono io qui è sempre cosi, a prescindere dalla proprietà. Si compravano giocatori che diventavano più forti come quelli che c’erano prima. Le cessioni sono fisiologiche, è inutile rivangare sempre. Anche l’anno scorso avevamo ceduto giocatori importanti e abbiamo raggiunto obbiettivi mai raggiunti prima".

Ramos ha detto che questo Real vuole vincere senza Ronaldo. Cosa scatta in un gruppo quando perdi un giocatore cosi? 
"Il mercato lo fanno tutti, tutti comprano e cedono. Non so cosa si può provare a vendere uno che ha vinto 5 palloni d’oro, un ciclo vincente a volte ha bisogno di uno scossone ma non posso commentare quello che non conosco. Da capitano bisogna fare questo, guardare i giocatori che ci sono e sostenerli fino alla fine quando le cose vanno bene o meno bene, come abbiamo fatto gli altri anni".

Sei stato multato di 1000 euro per la fascia da capitano. Continuerai così? Nel calcio italiano che ha tanti problemi quello delle fasce è un problema?
"Io avevo già parlato col mister e con Florenzi, anche lui non sapeva come comportarsi. La cosa che mi sta dando fastidio personalmente è che sono rimasto solo io con quelli della Fiorentina Devo rispettare motivazioni più importanti per tenere il punto su una questione che non è importante. Non c’era bisogno di prendere questo provvedimento, il calcio ha problemi importanti, più importanti. Ho sentito dire da tanta gente che questa regola è sbagliata. Non parlo di gente al bar, ma di Costacurta e Tommasi che cercheranno di cambiarla. Non è che mi tolga il sonno questa cosa, ma devo rispettare i miei colleghi della Fiorentina, Già dalla prossima partita metterò quella della Serie A, lo faccio solo per rispetto per la Fiorentina che ha subito qualcosa di tremendo e che ricorda chi non c’è più in questa maniera".

E’ la miglior partita per ripartire? 
"No, ma visto che partite più semplici ci hanno portato grandi delusioni domenicali perché no? Un risultato positivo potrebbe ridarci slancio e fiducia, facendoci ricordare quanto siamo stati forti e che possiamo tornare a esserlo".

Tutti si sono convinti che siate abbattutti dalle cessioni. Qual è la verità? 
"Chiedi alla persona sbagliata. Io a Roma ci ho messo le radici, i calciatori sono lavoratori di passaggio dappertutto, sono pochi quelli che restano più a lungo. La Roma è uno di quegli esempi che può vantare giocatori che restano a lungo. E’ vero che sono nati qui ma è possibile farlo, si può restare come Ramos o andare via dopo un po’ come Ronaldo. L’abbattimento per non vedere più un compagno di squadra deve durare due-tre giorni, poi dobbiamo lavorare e portare a casa risultati. Poi c’è tempo per telefonarsi, per vedersi. Ho lasciato tanti compagni che non avrei voluto salutare".

Il Di Francesco allenatore? 
"Non è il primo a essere toccato dalle critiche, è normale quando non si vince. Lo siamo anche noi calciatori e la società. A Roma vogliamo tutto subito, ma anche qui vogliono già il giudizio sul Real 2019. E’n allenatore che al primo di anno di calcio importante ha portato la Roma dove non c’era mai stata, ci ha portato a questi risultati. Non credo ora sia felice dei risultati, ma metterlo in discussione non è una cosa tipicamente romana. Lo è Spalletti all’Inter perché non fa risultati, tutti gli allenatori sono cosi. Anche l’anno scorso Di Francesco fu messo in discussione".

Il Bernabeu significa tanto nella storia del calcio italiano. Potrebbe essere una delle tue ultime Champions League… 
"Sono pochi gli stadi che mi hanno dato le emozioni che ho provato giocando qui. Potrebbe essere l’ultima Champions, emozione si ma poi c’è da giocare una partita e farlo in maniera positiva portando a casa il risultato sarebbe importante ed emozionante. Giocare qui deve essere un onore".

L’ultima volta che sei venuto qui è stata la partita che ha distrutto il calcio italiano. Ti porti dietro rabbia per quella partita?
"Negli spogliatoi sono entrato al bagno e ho preso una ventata di negatività, non voglio pensare a quella partita, che ha rovinato una nazionale che aveva fatto grandi cose. Non la porto in campo, pensiamo a quando siamo passati il turno o quando segnò Francesco, ci aiuteranno i pensieri positivi, non quelli di quella serata".

La solleva l’assenza di Ronaldo? 
"Come Ronaldo non ce ne sono in giro ma ci sono tanti giocatori forti che non avrò quella sensazione di sollievo. Ne avessero venduti altri 8-9 forse sì. Sicuramente è una preoccupazione in meno ma sono pieni di giocatori forti. Sono spaventosi e li guardo con rispetto e ammirazione ma senza sollievo".

La Roma è forte come o più dell’anno scorso?
"Sono d’accordo. L’anno scorso c’era ancora meno fiducia sul passaggio del turno. Per ripetere una semifinale di Champions servirà grande impegno e costanza, che arriverà col passare del tempo".

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