Breaking News

"Alle origini del cucchiaio"

condividi su facebook condividi su twitter Di: Francesca Ceci 20-03-2013 - Ore 13:42

|

"Football Magazine”, nuovo periodico dedicato agli appassionati di calcio, ha intervistato  il calciatore ceco Antonìn Panenka che per primo inventò “Il Cucchiaio”. 

Ecco un breve stralcio dell'intervista a cura di  Karel Harin: 

Il suo nome sarà sempre legato al famoso rigore nella finale degli Europei 1976. La considera una benedizione o una maledizione?

“Una via di mezzo. Ovviamente sono orgoglioso e felice di quel penalty, ma da un altro punto di vista, quando dici Panenka tutti pensano solo al rigore. Da calciatore, il mio motto era: «Gioca per la gioia e il divertimento dei tifosi e di te stesso». Volevo che parlassero delle mie azioni e dei miei gol nei pub e ho provato a farlo per tutta la mia carriera, ma quel rigore ha messo in ombra tutto il resto".

Partendo da qui, noi di Insideroma abbiamo pensato di declinare il Cucchiaio in chiave Roma, ripercorrendo la storia di chi poi..l’ha riportato in auge e reso celebre: Francesco TOTTI.

 

20 giugno 1976: Belgrado, finale degli Europei di calcio tra Cecoslovacchia e Germania Ovest. Antonin Panenka, centrocampista cecoslovacco quasi sconosciuto, si trova tra i piedi il pallone che regala il primo - ed unico - Europeo al suo paese. Panenka, baffuto perito alberghiero di ventotto anni, prende la mira e lascia partire un morbidissimo e lentissimo tiro a foglia morta.

Si può chiamare "scavetto", "Cucchiaio" o, appunto, "colpo alla Panenka" il rigore battuto con un tocco smorzato al termine di una potente rincorsa che assume una traiettoria che ha la forma di un cucchiaio rovesciato .

Obiettivo: ingannare il portiere avversario e indurlo a tuffarsi su un lato della porta.

Condizione: è necessario per la buona riuscita delle finezza balistica che il portiere avversario cada nel tranello altrimenti sono guai e la figuraccia è assicurata.

Sarà per questo che dopo Panenka, il cucchiaio era rimasto a lungo nel cassetto. Ci ha pensato Francesco Totti a riportarlo in auge.

29 giugno 2000Europei d'Olanda e Belgio. All'Amsterdam Arena si sfidano l'Olanda, padrona di casa, e l'Italia. Dopo i supplementari si va ai rigori.

Di Biagio a Totti: "Francé, c'ho na paura". Totti: "A chi lo dici, hai visto quant'è grosso Van der Sar ?". Di Biagio: "Ah, così m'incoraggi?". Totti: "Nun te preoccupà, mo je faccio er cucchiaio. Pensa se rimane fermo in piedi che figuraccia".  

 Detto fatto, Totti si avvicina al dischetto e beffa Van der Sar.

Il capitano della Roma ci prende gusto e ripropone più volte il cucchiaio.

Come, per esempio, il 23 dicembre 2007 contro la Sampdoria. Francesco Totti firma 2 gol di cui uno su rigore. Naturalmente cucchiaio. Stavolta a farne le spese è Castellazzi.

E ancora, il 9 Aprile 2011. Udinese Roma 1-2: cucchiaio servito a Handanovic. 

Totti e l'azzardo del cucchiaio. Il portiere che vola dalla parte sbagliata e quel pallone che, beffardo, insegna con la sua curva la fantasia, la felicità, la genialità e la follia. Che bellezza provarci.

Del resto, a casa sua raccontano che il primo cucchiaio Francesco lo fece che non aveva ancora tre anni. Al fratello Riccardo, che di anni ne aveva nove e giocava in porta, nel giardino della scuola «Giovanni Pascoli» di via Vetulonia.

Hai apprezzato questo articolo?
Puoi sostenere Insideroma aderendo al progetto di crowdfunding!

Partecipa!

commentiLascia un commento

Nome:  

Invia commento

chiudi popup Damicom