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Breve storia d'incomprensioni da Grande raccordo Anulare

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 27-05-2016 - Ore 19:17

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Breve storia d'incomprensioni da Grande raccordo Anulare

È terminato da una decina di giorni. Ma dopo neppure 2 minuti eravamo già altrove. Immersi nel paradossale "stile Roma". Da Pjanic a Totti passando per Pallotta. Neppure il tempo di festeggiare, si fa per dire, il terzo posto che uno va alla Juve, dicono, l'altro probabilmente a casa. E da lì, dove vorrà. Ma non alla Roma. Che fa Pallotta? Ci fa sapere di offerte generose e di attese che durano addirittura da una settimana ( dichiarazione di una decina di giorni fa). Non sarà troppo? Pensate un po’, è pure generosa. E Totti che fa? Ci pensa. Da una settimana! "Sarà che non ti vedo da una settimana", cantava Venditti. Un altro che non abita più a Trigoria. Ma con due inni a curriculum. Intanto la tifoseria amleticamente s'interroga e dolentemente consiglia al Capitano evidentemente mal sopportato di andarsene. D'accordo, quando si tratta un contratto si butta un po' di pepe per vedere l'effetto che fa, ma alla fine è sempre un fatto di percezione. Nel frattempo sia Sabatini che Baldissoni spiegano che tra la Roma e il Capitano non c’è un problema di soldi. A gettare benzina sul fuoco sulla vicenda ci si mettono, neanche a dirlo, gli organi di stampa che ne cavalcano la poca linearità, dando un calcio al cerchio e uno alla botte. Per non farsi mancare nulla, s’intavolano trattative intorno a Nainggolan, Rudiger, Manolas e Florenzi. Tutte rigorosamente in uscita. Attendibili, almeno per i mezzi d’informazione sempre solerti quando si tratta di alimentare sogni inquieti ai tifosi giallorossi. Benvenuti al supermercato Roma! Dove devi solo presentarsi alla cassa e porti a casa. Insomma la Roma è continuamente in prima pagina. Spesso per assist favolosi che più o meno consapevolmente la dirigenza serve a uso e consumo dell’informazione. Se ti prendono a calci nel sedere in Champions League e lo Spezia ti sbatte fuori dalla Coppa Italia; se ogni giorno i tuoi calciatori sono i più chiacchierati su radio mercato e hai messo solo mezzo piede in Europa grazie al terzo posto, potrebbe essere d'aiuto evitare altre polemiche. Prudenza, strategia e programmazione. Astori è in nazionale per l’Europeo. Borini c’è andato vicino. Non fenomeni, chiaro, ma intanto uno sta lì e l’altro resta un giocatore che nella Roma ha fatto un figurone. La regola del campione venduto, campione acquistato pare paghi solo in sede di bilancio, per vincere, come chi vince spesso insegna, occorre unità d’intenti e spirito di gruppo. Cose che si cementano col tempo. In assenza, valgono i record come il primato nei calci d'angolo, tiri in porta etc..etc..che danno se vogliamo la misura di una squadra pregevole e potenzialmente competitiva. Ma lo scudetto è sempre lì, a Torino.

Fonte: Pier Luigi Manieri saggista e scrittore

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