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LORIS BONI a InsideRoma: "La Juve dovrà fare attenzione alla Samp. Il duello scudetto con la Roma è una battaglia alla pari. Ai giallorossi consiglio Odegaard"

condividi su facebook condividi su twitter Di: Eduardo Barone 13-12-2014 - Ore 17:35

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LORIS BONI a InsideRoma:

Loris Boni ha giocato da centrocampista nella Sampdoria('71-'74) e nella Roma ('75-'79), accumulando oltre 200 presenze in Serie A. Dopo essersi ritirato, ha intrapreso la carriera da allenatore, ma ha anche stretto un forte legame con la Norvegia, Paese dove ha intrapreso un progetto legato all'insegnamento del calcio ai ragazzi. InsideRoma lo ha intervistato in esclusiva, spaziando dalla Roma alla Sampdoria, passando per il suo amico Pruzzo e per un giovane talento norvegese...

La Sampdoria è la squadra nel quale è cresciuto ed esploso. I tifosi la ricordano ancora con affetto. Che giudizio dà all'inizio stagione dei blucerchiati?

"La Sampdoria sta confermando le prestazione fatte lo scorso anno, ora forse la squadra è più convinta dei propri mezzi e ha sviluppato una propria identità. Mihajlovic è un ottimo allenatore che non rinuncia mai a fare il proprio gioco, non cambia atteggiamento contro nessuna squadra. Inoltre Sinisa ha trasmesso valori come grinta e determinazione. E la squadra lo sta seguendo."

Domani c'è Juventus-Sampdoria, che partita vede?

"La partita contro la Juventus vale molto per la Samp. Dimostrerà qual è la sua reale dimensione in questo campionato. I bianconeri dovranno fare attenzione perché i blucerchiati sono una squadra organizzata in tutti i reparti".

La Roma invece sfida il Genoa, altra squadra genovese, terzo in classifica...

"La Roma deve ritrovare gli equilibri di qualche mese fa, con questa partita lo può fare. Serve una conferma dopo le ultime prestazioni poco convincenti e soprattutto trovare lo spirito di prima. Dall'altra parte però il Genoa sta giocando bene e dopo aver sconfitto il Milan non si vorrà fermare".

Juventus e Roma stanno rinnovando il duello scudetto dell'anno scorso. Quest'anno chi la spunterà?

"Quest'anno c'è più incertezza nel duello scudetto, anche se la Juve al momento è quella che ha maggiore concretezza. Tuttavia, vedo una battaglia alla pari tra Roma e Juve, che si deciderà solo all'ultimo. Auguro ovviamente ai giallorossi di vincere questa sfida".

Tornando al passato. E' vero che ha convissuto per un periodo con Roberto Pruzzo?

"Sì, è vero. E' stato a casa mia, a Casalpalocco,  per alcuni giorni appena arrivato a Roma prima di trovare una sistemazione".

Che rapporto aveva e ha con Pruzzo?

"Con Roberto sono sempre amico e lo sento spesso, mi è dispiaciuto non poter esserci alla presentazione del suo libro. Non è un classico personaggio del calcio, è particolare. Può essere amato o odiato. Ha sempre avuto un carattere un po' schivo, ma mi ha sorpreso quando si è parlato di suicidio. Secondo me è stata una cosa gonfiata dai giornali, non mi risulta che Roberto stia male. Ha una famiglia che gli vuole bene".

Passiamo ad altro. E se le dicessi Norvegia? In cosa consiste il progetto scuole calcio che sta mandando avanti?

"Ho un forte legame con la Norvegia, ci sono andato più volte negli ultimi anni. Il nuovo progetto, in collaborazioni anche con ex giocatori e allenatori norvegesi, prevede l'apertura di scuole calcio in varie città norvegesi, con l'intenzione di disporre uno stage per ragazzi che cerchi di sviluppare il loro valore tecnico. In Norvegia forse manca un insegnamento delle basi tecniche del calcio. Questo progetto sarà presentato nella prossima primavera e le scuole calcio dureranno da giugno a settembre".  

Il calcio norvegese al momento è poco considerato nel palcoscenico internazione. La nazionale norvegese per esempio non si qualifica all'Europeo dal 2000 e al Mondiale dal 1998. Cosa manca a questo movimento calcistico?

"Quello che manca al calcio norvegese forse è un allenatore straniero, magari sudamericano, che sappia insegnare la tecnica, che oggettivamente è la qualità che manca di più ai calciatori norvegesi, fisicamente sviluppati ma poco dotati tecnicamente. Sono dei veri atleti e, come detto, a livello fisico non hanno nulla da invidiare, ma hanno bisogno di un tecnico capace che sappia insegnare alcune fondamenti. Per il resto il calcio norvegese è un bell'ambiente e una cultura interessante, a volte poco considerato però. Gli stadi sono sempre pieni e il campionato avvincente. Alcuni giocatori poi meriterebbero di giocare in qualche campionato più blasonato. Sono sicuro che alcuni per esempio in Serie A non sfigurerebbero".

Cosa pensa di Martin Odegaard, giovane trequartista norvegese, voluto da tanti club europei compresa la Roma?

"Odegaard è davvero un ragazzo talentuoso. Farà 16 anni tra qualche giorno ma può vantare già una grande maturità. Tecnicamente poi è molto dotato, per questo non sembra neanche un norvegese. Ha fatto bene con la sua squadra, lo Stromsgodset, e in nazionale, infrangendo tutti i record per la giovanissima età. Suo padre è un ex calciatore e allenatore, lo ha cresciuto molto bene".

Ci sono possibilità che arrivi a Roma? Lei lo consiglierebbe?

"Solo Sabatini può dirlo, ma ovviamente io lo consiglierei alla Roma. Già molti grandi club come Barcellona e Real Madrid  si sono presentati per prenderlo e quindi la concorrenza sarà agguerrita. Lo consiglio, è davvero un grande talento".

 

 

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