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Petrucci (Presid. FIP): "Fare il dirigente alla Roma è stato affascinante"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 09-12-2013 - Ore 11:46

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Petrucci (Presid. FIP):

Ritorna, con ospite Gianni Petrucci, “48 minuti” il programma di Sport Uno (visibile al canale 60 del digitale terrestre e al 44 di Tivusat)in onda lunedì alle 18 e in replica il sabato alle 21 – in cui ogni settimana Stefano Greco intervista a 360° un grande personaggio dello sport.

Giovanni Petrucci, 68 anni, presidente della Federazione Italiana Pallacanestro e sindaco di San Felice Circeo, ma fino a poco tempo fa presidente del Coni – dove ha passato 46 anni di vita – per 4 mandati consecutivi presidente.

“E pensare che ho sempre amato il mestiere di giornalista. Mio figlio fa il giornalista sportivo. Lo invidio, gira il mondo, fa esperienze”.

Gli inizi da sportivo e quella passione mai nascosta per la Lazio.

“Ero un discreto giocatore. Però c’era un allenatore che non mi faceva giocare. Lazio-Juve fu la prima partita che vidi. L’Olimpico è tra gli stadi più belli al mondo. Tutti sapevano che ero laziale, Chinaglia mi ha affascinato molto. Ricordo che piansi quando mi dissero che Maestrelli era malato. Ma fare il dirigente alla Roma è stato affascinante”.

Nel 1991 a un derby, finito 1-1 qualcuno disse che fu l’unico ad esultare a tutti e 2 i gol. Molto diverso da Malagò.

Il laziale è più di classe. Battuta a parte, è vero. Io ero della Roma, perché pagato dalla Roma. All’epoca c’era Ciarrapico con cui anche oggi ho un rapporto straordinario”.

Gli anni da dirigente.

Onesti è stato il più grande, anche se per durata di mandato, non mi batterà mai nessuno. Anche Carraro e Pescante sono stati grandi presidenti, come lo è Malagò, anche se non l’ho votato. I miei meriti? Abbiamo preso il CONI in grave crisi finanziaria, e lo abbiamo lasciato in salute. Il momento più basso? Il doping. Il caso Schwarzer mi ha segnato molto. Il più bello, l’organizzazione dei mondiali del ‘90. Uscimmo con 200 miliardi di attivo. Gli scandali del ‘90 non li aveva fatti lo sport”.

I problemi del calcio e della giustizia sportiva.

“Il calcio è la federazione più difficile. Magari ci fossero in giro dirigenti come Lotito. Sulla giustizia sportiva Malagò sta lavorando bene. La responsabilità oggettiva va modificata in alcuni punti, ma non stravolta, è un caposaldo dello sport italiano”

L’avventura nel basket.

“È un bel campionato, con buone squadre, ma sono preoccupato per la situazione troppo tranquilla di adesso”. Datome a Detroit, Gallinari a Denver, Belinelli a S. Antonio, Bargnani  a NY.

“Fanno avvicinare i giovani al basket. Se non ci fossero i campioni, i giovani non farebbero sport. La Francia ne ha 12. Di questi quelli bravi sono 6 o 7. Vuol dire che siamo a un ottimo livello. Agli europei abbiamo sfiorato l’impresa, abbiamo riportato entusiasmo. E adesso stiamo pensando di rilanciare il basket femminile”.

Campionato di basket da riformare?

“Oggi abbiamo presidenti solidi in serie A che investono. Le retrocessioni però non le eliminerò mai. La wild card è un’altra cosa. Il “lodo Petrucci” nel calcio nacque perche stavano sparendo grandi realtà. Napoli, Torino e fiorentina sono state salvate da quel lodo”.

 

 

Fonte: SportUno

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