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ROMA: pareggite o mal d'arbitro?

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 02-12-2013 - Ore 20:10

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ROMA: pareggite o mal d'arbitro?

Quarto pareggio consecutivo per la Roma di Rudi Garcia. Per la terza volta nelle ultime 4 giornate, i giallorossi protestano per le decisioni arbitrali avverse. Partiamo da un presupposto: la Roma a Bergamo ha giocato malissimo per almeno un’ora. Lo conferma lo stesso tecnico romanista in sala stampa nel post gara: la prima frazione di gioco ed il primo quarto d’ora della ripresa la Roma non era padrona del campo. Nella valutazione di questa parte di incontro, certamente negativo, hanno influito le scelte iniziali dell’ex mister del Lille, che ha messo in campo una formazione senza fantasia e molto sfilacciata. Marquinho è sembrato totalmente spaesato, Dodò migliora rispetto allo scorso anno ma ancora non è ai livelli di una squadra che vuole puntare al vertice, Bradley rallenta il gioco, anche se è sempre ordinato ed in questo match De Rossi e Strootman erano uno in condizioni fisiche precarie e l’altro un po’ macchinoso. Dietro, buona la prova della coppia centrale Castan-Benatia che ha impedito con le buone o con le cattive a Denis di rendersi pericoloso non facendolo mai tirate in porta. Luci ed ombre per Maicon, che ha concesso poco in fase difensiva e si è proposto spesso in avanti ma a volte i suoi cross risultavano prevedibili ed inefficaci. Davanti, buona la prova di Gervinho, che si lamenta per un fallo in area di rigore non fischiato da Damato e generosa ma non eccelsa la prestazione di Florenzi, comunque sufficiente. Regalare un tempo non è mai un buon segnale ma se ad inizio di stagione era un antipasto per la bella Roma dei secondi tempi, stavolta è costretta a rimontare per il primo grossolano errore di De Sanctis, che poteva costare l’intera posta. Passare in svantaggio ad inizio ripresa poteva stroncare i romanisti, che invece hanno preso questo episodio come una scossa e dopo l’ingresso in campo di Pjanic e Ljajic (la fantasia assente nel primo tempo), si è vista un’altra Roma. L’Atalanta aveva diverse assenze, soprattutto nel pacchetto arretrato e nel corso del primo tempo aveva dovuto fare a meno anche di Del Grosso per problemi muscolari. Con l’ingresso di Bonaventura, sulla carta i bergamaschi erano a trazione anteriore, vista la contemporanea presenza di Denis, Moralez, Brienza e del marchigiano neoentrato, in realtà i 2 esterni rimanevano molto bassi e la formazione di Garcia prendeva sempre più campo, sino ad assediare i nerazzurri nella propria trequarti di campo. Dal canto suo, Pjanic si prendeva in mano la Roma e tra tiri da lontano ed assist al bacio, regalava preziosi momenti di calcio. Splendido il pallone al bacio per la testa di Florenzi, che trova un Consigli in stato di grazia pronto a respingere ed a salvare momentaneamente il vantaggio casalingo. Il forcing giallorosso produce parecchi calci d’angolo e sugli sviluppi di uno di questi, l’episodio che a 15’ dalla fine della gara, poteva cambiarla: Maicon tira in porta a botta sicura e Canini respinge col braccio largo un pallone che sarebbe finito in rete, per l’arbitro si può proseguire ed allora Castan cross per Bradley che insacca. Il gol viene annullato per un fuorigioco dubbio ed a termini di regolamento, nell’incertezza si convalida la rete come accaduto nel derby di Torino a Tevez o in Juventus-Napoli a Llorente (entrambe le segnature irregolari di pochi centimetri, per la cronaca). In questo caso, forse, il guardalinee è riuscito a vedere con chiarezze ciò che le 2 moviole di Sky e Mediaset hanno visto in maniera opposta ed anche in questa situazione, la Roma non ne ha usufruito. La dimostrazione che però la squadra di Garcia ha 7 vite e che sarà dura per tutti batterla, è che anche stavolta non si arrende e riesce a trovare il pareggio grazie ad una magia di Ljajic, molto criticato nelle gare precedenti ma stavolta nota lieta della serata, che si beve mezza difesa atalantina e mette un perfetto pallone sui piedi di Strootman, che di destro beffa Consigli. Quarto pareggio consecutivo e Juventus che si allontana ulteriormente, poiché vince al 91’ con un gol di Llorente e diverse considerazioni da fare. Parte arbitrale: nelle ultime 4 gare ci sono almeno 3-4 rigori netti non dati alla Roma ed espulsioni non sanzionato ai suoi avversari, nel dubbio non ci sono mai episodi a favore; alla sua diretta concorrente è l’esatto contrario. Parte tecnica: Garcia è stato perfetto per 10-11 partite, quando aveva la rosa quasi al completo, sta commettendo degli errori anche lui come tutti gli esseri umani. Nel match contro l’Atalanta sbaglia la formazione iniziale, secondo lui Marquinho meritava di giocare dal primo minuto, in campo non lo ha dimostrato se non con un tiro al 7’; senza Totti, almeno uno tra Pjanic e Ljajic non può stare fuori, il gioco ne risente troppo; i cambi sono stati effettuati tardi e solo dopo aver preso la rete dello svantaggio, non sempre esce il coniglio dal cilindro. Detto questo, le assenze e le precarie condizioni di alcuni insostituibili pesano sin troppo e sarebbe il caso di puntellare questa rosa a gennaio con un paio di innesti tra difesa e centrocampo. Nonostante il momento non sia dei migliori, soprattutto nei risultati, la Roma è una grande squadra e darà filo da torcere a tutti sino alla fine e per questo bisogna ringraziare società e tecnico senza fare paragoni sciocchi col passato. 

(Massimo De Caridi) 

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