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Roma-Spal, il doppio ex - Marco Borriello

condividi su facebook condividi su twitter Di: Matteo Luciani 20-10-2018 - Ore 10:04

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Roma-Spal, il doppio ex - Marco Borriello

INSIDEROMA.COM – MATTEO LUCIANI - Il rapporto tra Marco Borriello e la Roma è stato senza dubbio tra i più contraddittori mai visti da queste parti.

Arrivato in pompa magna sul finire dell'agosto del 2010, poiché la società di Rosella Sensi decide di correre ai ripari dopo aver compreso che il brasiliano Adriano non sarebbe mai più tornato l'Imperatore visto a Parma e nella Milano nerazzurro, il centravanti napoletano sembra essere l'innesto perfetto per Ranieri.

Al termine della strepitosa ma beffarda cavalcata della stagione precedente, infatti, i giallorossi hanno deciso di non acquistare a titolo definitivo dal Bayern Monaco Luca Toni e necessitano, così, di un grande centravanti per continuare a puntare in alto. Il suddetto tentativo con Adriano naufraga malamente già durante il ritiro estivo a Brunico. Quasi allo scadere del calciomercato, intanto, il Milan ha piazzato il grande colpo Ibrahimovic; i giallorossi decidono, dunque, di tentare l'assalto a Borriello, ormai ritenuto un esubero dai rossoneri. La trattativa lampo permette alla società capitolina di assicurarsi le prestazioni del bomber partenopeo in prestito con riscatto fissato a dieci milioni di euro.

I tifosi romanisti sono in estasi: sembra proprio essere arrivato l'uomo giusto al posto giusto per strappare finalmente lo scudetto dalle maglie dei rivali interisti.

La presentazione del calciatore contribuisce ad aumentare l'euforia dei fan della Magica, dal momento che lo stesso Borriello confessa di essere stato convinto ad accettare il trasferimento da un "messaggio di De Rossi, che mi ha scritto 'annamo a vince'".

L'impatto dell'attaccante nella capitale è devastante: i gol arrivano sin da subito, comprese una perla in Champions contro i romeni del Cluj e la prima realizzazione in un derby contro la Lazio, il problema è che i giallorossi appaiono soltanto i lontani parenti della meravigliosa squadra ammirata durante la stagione precedente sempre con Ranieri in panchina. Iniziano, così, le prime polemiche.

Borriello esce poco convinto dal campo per una sostituzione al San Paolo contro il Napoli e da lì il rapporto con il tecnico testaccino si incrina. Il punto più basso tra i due viene raggiunto, almeno pubblicamente, nell'intervallo degli Ottavi di Champions League contro lo Shakhtar Donetsk: il bomber napoletano non è stato scelto tra i titolari e in panchina viene colto dalle telecamere mentre si sfoga con un compagno, affermando "Io in panchina? Ma se ho fatto 25mila gol!". È la messa nero su bianco che gran parte dello spogliatoio non segue più Ranieri, che infatti si dimette poco dopo al termine di un incedibile Genoa-Roma 4-3.

La stagione, comunque, termina senza soddisfazioni per i colori giallorossi.

L'estate seguente porta nella capitale la nuova proprietà americana, che si trova costretta dall'accordo stipulato da Rosella Sensi con il Milan a riscattare Borriello per dieci milioni. Il nuovo ds giallorosso Sabatini, comunque, fa capire ben presto che l'attaccante non rientra assolutamente nel progetto nel segno dei giovani che la Magica vuole intraprendere e infatti spiega addirittura prima dell'avvio della stagione che il calciatore "è un problema". Non certo il modo migliore per ripartire insieme.

Alla fine, Borriello gioca poco (e male) con Luis Enrique e a gennaio va alla Juventus in prestito, contribuendo alla conquista del primo scudetto dell'era Conte. I bianconeri decidono al termine della stagione di rispedirlo al mittente e per il centravanti di Napoli si aprono le porte del ritorno al Genoa, lì dove tanto bene aveva fatto nella stagione 2007/2008.

Una buona annata in rossoblu e poi l'ennesimo ritorno nella capitale, dove intanto il clima in casa Roma è diventato infuocato a seguito della sconfitta del 26 maggio 2013 contro la Lazio. In panchina c'è Rudi Garcia, che sorprendentemente inizia ad utilizzare sin dal ritiro pre-campionato con grande costanza Borriello poiché, come confessato dallo stesso tecnico transalpino, si tratta di un calciatore con "la dinamite nel sinistro".

Finisce con il bomber che rifiuta tutte le destinazioni che gli vengono proposte e decide di rimanere a Roma, probabilmente consapevole che l'allenatore lo stima. Ciò non basta ad evitargli dei sonori fischi alla prima partita giocata in campionato dai giallorossi contro il Verona.

La 'favola' tocca il suo apice la notte di Halloween del 2013, quando Borriello, complice l'infortunio occorso a capitan Totti, viene scelto come titolare al centro dell'attacco da Garcia per la sfida contro il Chievo di Sannino.

Non è una partita come le altre poiché, vincendo, al Roma centrerebbe la decima vittoria consecutiva in altrettante giornate di campionato: un record per il calcio italiano. Il match è difficile, a causa dell'impostazione ultradifensiva della squadra clivense e alla fine si sblocca soltanto grazie a una 'capocciata' di Marco Borriello su cross di Florenzi.

L'Olimpico esplode: Borriello (finalmente) diventa re di Roma per una notte.

Neanche questo basta, comunque, a confermarlo fino al termine della stagione. A gennaio del 2014, infatti, il centravanti sbarca in Premier League per vestire la maglia del West Ham. Sei mesi in Inghilterra senza giocare e l'ennesimo ritorno nella capitale. Stavolta, Garcia non gli concede spazio e Borriello resta altri sei mesi a Roma soltanto come spettatore prima di effettuare il suo terzo ritorno al Genoa.

Con i rossoblu finisce ben presto e l'attaccante cambia tre maglie in due anni: Carpi e Atalanta nella stagione 2015/2016, poi il Cagliari in quella seguente. In Sardegna, Borriello vive una seconda giovinezza ma non viene confermato e sposa dunque il progetto della neopromossa Spal di Semplici.

A Ferrara, il calciatore vive quasi un anno intero da separato in casa. Dopo un buon inizio, il bomber si infortuna; dal momento del ko in poi, Borriello non viene più considerato dal mister biancoceleste e letteralmente accantonato, come confessato dallo stesso protagonista.

Fonte: INSIDEROMA.COM – MATTEO LUCIANI

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