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Scardina: "Non ho scelto a caso la Lupa, riavvicinandomi a casa posso trovare la mia dimensione"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 19-08-2015 - Ore 17:52

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Scardina:

Non è da tutti poter raccontare di aver realizzato un gol in Europa League con la maglia della Roma, dopo appena 7 minuti dal proprio ingresso in campo. Molti giocatori inseguono questo sogno fin da bambini, ma in pochi riescono a realizzarlo. A Filippo Scardina è successo, il giorno che – ad appena 17 anni – entrò in campo nella gara tra Roma e CSKA Sofia siglando la rete del 3-0. Quella rete che, ancora oggi, rappresenta uno dei ricordi più belli della sua carriera, del quale però non ama poi tanto parlare. Sarà perché preferirebbe scrivere nuovi capitoli della sua storia, che da quel giorno non è stata poi tanto fortunata, ma prima di iniziare l’intervista Filippo ti guarda, sorride mentre i compagni lo prendono un po’ in giro e quasi imbarazzato commenta: “No, dai, non vorrai chiedermi anche tu di quel gol con la Roma… Quasi mi vergogno a parlarne ancora!”.

E allora, proprio perché lui non vorrebbe parlarne, partiamo proprio da lì:

“Ero piccolo, ero giovane, ed è normale che quella sia stata una bella emozione per me, soprattutto perché non avrei mai creduto di giocare, figuriamoci di riuscire a fare gol! Quando all’uscita di scuola mia madre mi disse che sarei dovuto partire con la Roma perché ero convocato in prima squadra, rimasi completamente basito: non essendo un grande appassionato di calcio seguivo poco le vicende dei ‘grandi’, e non sapevo nemmeno dove avremmo giocato! Ero convinto che sarei finito in tribuna, invece Ranieri mi portò in panchina insieme a Pettinari; da quel momento, fu tutto un susseguirsi di emozioni: il mister mi disse di scaldarmi, e a dieci minuti dalla fine mi mandò in campo. Dopo 7-8 minuti arrivò il cross di Perrotta, e mi ritrovai travolto dall’abbraccio dei compagni. L’emozione che ho vissuto è stata incredibile, e non dimenticherò mai quel momento, ma ora mi piacerebbe iniziare a pensare al presente e riuscire ad essere importante per questa Lupa”.

Cresciuto alla Roma, dove ha vissuto tutta la trafila del settore giovanile a partire dagli Esordienti, ha avuto modo di allenarsi al fianco di campioni del calibro di Totti e De Rossi, e di imparare che il rispetto dei compagni, l’umiltà e lo spirito di sacrificio sono le caratteristiche principali quando si fa parte di un gruppo. Un pensiero speciale va però ad Alberto De Rossi, tecnico della Primavera giallorossa: Il mister De Rossi è stato fondamentale per me in una fase cruciale della mia crescita, e lo ringrazierò sempre. Per un ragazzino trovarsi anche solo ad allenarsi con dei campioni come i giocatori di una prima squadra di serie A è molto importante, perché ti aiuta a capire il modo giusto di comportarti dentro e fuori dallo spogliatoio. Al di là del campo, io sono convinto di aver appreso tantissimo durante la mia permanenza alla Roma”.

Dopo i giallorossi, per l’attaccante romano il passaggio al Como nell’allora serie C1, poi le esperienze all’Esperia Viareggio, al Gubbio, al Poggibonsi ed infine al Città di Pontedera. “Negli ultimi anni non ho fatto benissimo, è evidente, e nonostante io sia stato costretto ad affrontare diversi problemi fisici non mi piace cercare giustificazioni. Sicuramente è mancata un po’ di fortuna, ma la verità è che non ho mai trovato la serenità della quale avevo bisogno. Non a caso ho scelto la Lupa, perché credo che riavvicinarmi a casa possa aiutarmi a ritrovare la mia dimensione, per poter dare il meglio anche in campo. Già durante i primi giorni qui ho avuto immediatamente delle sensazioni positive, e quando dopo un periodo di prova mi hanno proposto di firmare il contratto non ho avuto dubbi. Alla Lupa c’è un ambiente sereno, positivo, con una dirigenza seria alle spalle, uno staff preparato ed un gruppo giovane e entusiasta. Per quanto mi riguarda, poi, è importante essermi riavvicinato a casa: ci tengo a ringraziare mia madre per l’appoggio che mi ha dato in tutti questi anni, e spero che anche lei si possa rasserenare sapendomi felice. Io sono carico, e non vedo l’ora di tornare al top della forma per dimostrare in campo che per me inizia un periodo nuovo”.

Prima punta di peso, stazza fisica imponente, forte di testa e bravo con i piedi, su Scardina in passato si erano accesi perfino i riflettori del Manchester United. Agli addetti ai lavori quel ragazzo con la maglia giallorossa ricordava il primo Bobo Vieri, che non a caso è il suo modello di giocatore. “Spesso in passato mi hanno paragonato fisicamente a lui, ma a me viene da ridere… Diciamo che mi mancano solo i suoi numeri, ma sono dettagli!”, sorride Filippo. “Scherzi a parte, Vieri è stato un giocatore incredibile, da piccolino ero innamorato di lui e non facevo che guardare i suoi gol. Oggi, però, voglio tornare a farne, perché il tempo dei ricordi è finito e voglio essere importante per questa Lupa”.

Fonte: lupacastelliromani.it

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