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Stadio della Roma, il punto sulla vicenda

condividi su facebook condividi su twitter Di: Sara Benedetti 14-06-2018 - Ore 13:45

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Stadio della Roma, il punto sulla vicenda

INSIDEROMA.COM - SARA BENEDETTI - Confusione. Questo è il termine che descrive al meglio la giornata che ieri, fin dalle prime luci del mattino, hanno vissuto la Roma e tutti i suoi tifosi. Un mercoledì di metà giugno che tutti avrebbero voluto evitare, caratterizzato da 9 ordini di arresto, predisposti dal gip di Roma nell’ambito dell’operazione Rinascimento coordinata dalla procura della Repubblica capitolina, su un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di condotte corruttive e di una serie indeterminata di delitti contro la pubblica amministrazione, nell’ambito delle procedure connesse alla realizzazione del nuovo stadio della Roma. Lo Stadio della Roma si, proprio lui, quel progetto per il quale si combatte da diversi anni or sono, il cui iter procedurale sembrava essersi avviato verso una felice conclusione che avrebbe permesso di posare, entro l’anno corrente, le prime fondamenta della struttura nell’area occupata dal vecchio Ippodromo di Tor Di Valle. Ma è realmente compromesso il futuro impianto? Proviamo a fare un po' di chiarezza sulla vicenda.

L’ITER – Prima di concentrarci sulle vicende che hanno contraddistinto le scorse 24 ore, facciamo un passo indietro e vediamo dove era rimasto l’iter procedurale per la costruzione dell’impianto. Lo scorso 12 maggio era iniziato, infatti, a decorrere il termine dedicato al recepimento delle osservazioni, da parte dei cittadini, sulla variante al Piano Regolatore Generale connessa al progetto dello Stadio. Tale concessione, quindi, ha permesso a tutti gli interessati di visionare l'intera documentazione progettuale relativa alla Conferenza dei Servizi, sia in formato digitale presso il Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica sia sul portale di Roma Capitale. Alla scadenza, fissata per l’altro ieri, sono state 31 le osservazioni pervenute che dovrebbero essere esaminate e controdedotte, dagli uffici del Dipartimento, entro un tempo massimo di 30 giorni. Definite le controdeduzioni, il passo seguente comporterebbe la stesura della delibera per l'approvazione dell'Assemblea Capitolina, comprendente lo schema della convenzione. Il tutto dovrebbe, in seguito, essere inviato alla Regione Lazio per l'adozione definitiva.

LE INDAGINI - Tre 27 persone coinvolte nella vicenda, spiccano quattro nomi di rilievo: Luca Parnasi (titolare della società Eurnova e proprietario dei terreni di Tor di Valle e su cui dovrebbe sorgere lo stadio) Luca Lanzalone (avvocato genovese che ha fatto da consulente per la questione stadio nonché il presidente di Acea), Michele Civita (ex assessore regionale all’Urbanistica per il Pd) e Adriano Palozzi (vicepresidente del Consiglio Regionale per conto di Forza Italia). Nell’ambito dell’inchiesta, oltre alla contestazione dell’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, ci sarebbero due contestazioni per traffico di influenze illecite, quattro contestazioni per emissione di fatture per operazioni inesistenti, cinque episodi di corruzione e due contestazioni per finanziamento illecito ai partiti. Le tangenti sarebbero state date in tre diverse modalità: in contanti, tramite le assunzioni di amici e parenti e tramite l’assegnazione di consulenze. Secondo quanto si apprende nell’ordinanza emessa dagli inquirenti, Lanzalone avrebbe ottenuto dal gruppo Parnasi la promessa di consulenze per un valore di circa 100.000 euro mentre Palozzi avrebbe ottenuto 25 mila euro tramite l’emissione di fatture per operazioni inesistenti. Civita avrebbe, invece, ottenuto una promessa di assunzione del figlio da parte del gruppo capitanato da Parnasi.

LA POSIZIONE DELLA ROMA - Nonostante i reati contestati ai soggetti che hanno preso parte al progetto siano comunque di modesta gravità, bisogna, onde sbizzarrirsi con giudizi critici nei confronti della società Capitolina, far riferimento alle parole del procuratore aggiunto Ielo, rilasciate nel corso di un incontro con la stampa, tenutosi presso la Città Giudiziaria di Roma, che chiariscono la posizione del club di Pallotta: “L'As Roma non c'entra nulla, nessun dipendente AS Roma risulta al momento coinvolto nell'inchiesta”. A queste, inoltre, vanno aggiunte le dichiarazioni del presidente americano, contenute in un comunicato pubblicato sul sito ufficiale giallorosso: “Siamo rattristati e costernati dalle notizie e dagli arresti di questa mattina. Come categoricamente affermato dalla Procura, l’AS Roma non c’entra nulla. Inoltre, contrariamente a quanto riportato da alcuni, gli arresti non coinvolgono chi si occuperà della costruzione dello Stadio della Roma e non hanno nulla a che vedere con la realizzazione dello stadio e del polo di intrattenimento circostante. Ora ci aspettiamo che il progetto venga portato avanti, senza significativi ritardi. Dal mio punto di vista la Roma non c'entra, costruiremo lo stadio. Tutti vogliono lo stadio, costruiamolo. Tutto è stato fatto in maniera trasparente, la Raggi ha detto che era tutto ok. Non dovremmo avere problemi”. Anche Giovanni Malagò, presidente del Coni, è della stessa idea: "Per quanto riguarda il discorso sportivo, una cosa che mi sembra assolutamente certificata è che non c'è nessun coinvolgimento a nessun titolo né della società, né dei suoi legali rappresentanti in tutta questa storia. È un elemento molto molto importante e significativo".

LE POSSIBILI CONSEGUENZE – Ciò che tutti si chiedono è, ovviamente, quali potrebbero essere le ripercussioni degli accadimenti odierni sul futuro Stadio della Roma. Senza ombra di dubbio ci sembra troppo presto per trarre delle conclusioni definitive, stante la necessita per gli inquirenti di approfondire ulteriormente la vicenda attraverso attività investigative aggiuntive che permettano di accertare, in maniera corretta, le diverse responsabilità. A livello formale, non c’è momentaneamente alcuno stop da parte del Campidoglio al progetto, ma è ipotizzabile che l'iter di approvazione conclusiva subisca dei ritardi in quanto è necessario un confronto sulle controdeduzioni all'opera con la società proponente Eurnova dell'imprenditore Luca Parnasi, arrestato ieri. Con la conferma della regolarità degli atti (in merito a ciò, si è espresso con le seguenti parole il presidente della Regione Lazio, Luca Zingaretti: L’amministrazione regionale ha condotto la Conferenza dei Servizi in modo tecnicamente corretto e trasparente. Nessun dirigente o funzionario regionale è stato oggetto delle misure adottate dagli uffici giudiziari. Peraltro, ricordo che proprio per consentire la massima valutazione e il controllo diffuso di questo complesso procedimento amministrativo, la Regione ha esposto ogni passaggio e provvedimento su un portale di open data”) il cammino verso la costruzione dell’impianto dovrebbe proseguire. L’unico timore potrebbe essere il fattore tempo, in quanto una sospensione della procedura per un eccessivo arco temporale (su questo la burocrazia Italiana non è affatto incoraggiante) potrebbe spingere gli investitori a mollare il tutto poiché, quel punto, le spese da sostenere potrebbero aumentare a dismisura. 

Fonte: INSIDEROMA.COM - BENEDETTI

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