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Rossini, da "bidello" escluso dal presidente Lotito alla serie A svizzera

condividi su facebook condividi su twitter Di: Marcel Vulpis 30-03-2013 - Ore 13:41

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Rossini, da

La favola di Arno Rossini è diventata finalmente realtà. Il "bidello", così come l'aveva ribattezzato la stampa sportiva capitolina all'epoca della trattativa di Vladimir Petkovic con la SS Lazio (se fosse stato accettato da Claudio Lotito avrebbe assunto il ruolo di "secondo allenatore"), ha raggiunto il suo primo traguardo: la serie A professionistica svizzera.

E' il nuovo allenatore infatti del FC Sion, al quarto posto provvisorio della classifica (a pochi punti dal terzo, dove si trova attualmente il San Gallo, e in lizza per la semifinale di Coppa di Lega). Ha strappato, per adesso, un contratto di due mesi (fino al termine della stagione) e sarà affiancato come "consulente" da Gennaro Gattuso, che l'ha voluto fortemente insieme al DS italiano Peppe Di Stefano (ex direttore sportivo del Bellinzona, dove l'aveva apprezzato come vice di Petko prima del suo arrivo alla "corte" di Lotito). 

"Per Rossini è una bella soddisfazione personale oltre che economica", spiega a Insideroma.com, Flavio Ferraria, il consulente di mercato che ha portato Petkovic alla Lazio e che aveva proposto, in una prima fase, anche lo stesso Rossini come vice-allenatore. "Purtroppo alcuni organi di informazione l'hanno presentato come un bidello, non come un professionista. Nel calcio elvetico molti allenatori svolgono anche altri lavori e nello specifico Rossini è un segretario del plesso scolastico, non un semplice bidello. Chiaro che all'epoca Lotito non apprezzò quegli articoli, quando ancora lo stesso allenatore della Lazio, da me proposto, non era conosciuto da tutti. Il numero uno biancoceleste non se la sentì e gli offrì una proposta economica che sapeva avrebbe rifiutato (7.500 euro al mese e spese a carico di Rossini, nda). Il Sion, che milita in un campionato nettamente inferiore a quello tricolore, nello specifico, gli ha offerto non solo la guida della prima squadra, ma anche un cachet da 12.500 euro. Per Arno è una grande occasione, se dovesse centrare il terzo posto e magari la finale/vittoria della Coppa di Svizzera sarebbe una grande opportunità per dimostrare la sua professionalità. Se la Lazio l'avesse ingaggiato, oggi sarebbe assolutamente più avanti in classifica, perchè "Petko" ha sempre ascoltato i consigli di Rossini. Era un tandem unico nel suo genere. Mi ricorda, per certi versi, la storia della coppia di allenatori del film "Il Maledetto United"  (Brian Clough e Peter Taylor, nda). Con Rossini la Lazio sarebbe arrivata al derby con una migliore classifica e questo l'avrebbe avvantaggiata proprio adesso che si avvicina la stracittadina con la Roma. Non escludo che possa fare talmente bene da poterlo portare, prima o poi, in Italia, magari nella Capitale. Riesce a leggere in corsa la partita come pochi, credetemi. D'altronde il presidente del Sion (Christian Costantin) con l'ingaggio di Arno Rossini è al suo quinto allenatore in una stagione. E' lo Zamparini di Svizzera". 

 

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