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Divertirsi in Champions, con l’obbligo (economico) di pensare al campionato

condividi su facebook condividi su twitter Di: Gabriele Nobile 29-09-2014 - Ore 15:13

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Divertirsi in Champions, con l’obbligo (economico) di pensare al campionato

I sogni sono sogni per carità, ma dietro alla realizzazione di ogni sogno c'e' sempre  una fase di lavoro, sacrificio e impegno. 

Partiamo da una considerazione che fa tutta la differenza del mondo: la Roma è finalmente una squadra fortissima, molto europea e molto poco italica, con un equilibrio di gioco impressionante e molti attori che piano piano sono diventati protagonisti. Il tutto grazie alla programmazione di questa nuova società, fatta di grandi professionisti, che in pochissimo tempo sono riusciti ad allestire un team, che domani all'Etihad Stadium affronterà il City da prima in classifica del girone, cosa impensabile fino a qualche anno fa.

Un ottimo calciomercato fatto di scelte mirate, con giocatori di alto livello e comodi per far girare tutta la rosa e dare quindi la possibilità al trainer Rudi Garcia di attuare un modello di “turn-over” basilare ma al tempo stesso mirato. Per Garcia ( e quindi pensiamo anche per la società) è importantissimo il campionato, probabilmente più della Champions League, vetrina di lusso, ma soprattutto un “rubinetto economico” indispensabile per la crescita del fatturato della AS Roma, ferma ai 125 milioni di euro (2013) ma con una previsione di crescita intorno ai 180/190 proprio grazie agli introiti da Champions.

Ovviamente vincere lo scudetto (aldilà della spesa dei premi per giocatori e staff) è un plus economico importantissimo, per il marketing e quindi per il new business legato alla ricerca di nuovi sponsor, oltre al prestigio, alla gioia per i tifosi; per quanto ci riguarda l’elemento più importante sarà il fatto di riavere l’accesso diretto alla Champions del 2015/16 direttamente dalla porta principale, certamente anche il secondo posto ha le stesse condizioni (ma vuoi mettere la differenza con il primo, dopo quasi 14 anni di attesa dall’ultimo trionfo?) rischiosissimo il terzo (chiedere al Napoli di De Laurentiis quest’anno).

In sintesi il nostro pensiero (economico e poco da tifosi) è il seguente: Fare esperienza in Champions League, dare peso ad ogni gara per acquisire quell’esperienza che solamente pochi elementi in rosa hanno, ma concentrare il “Focus” sul campionato, quello dovrà essere il “Core Business” della Roma 2014/15. Paradossalmente arrivare in semi-finale di Champions o magari alla finale (perdendola, visto che solo la vincitrice acquisisce il diritto automatico a giocarla anche l’anno successivo) e non entrare tra le prime due in campionato, sarebbe una “tragedia” per le casse della società. La quota di partecipazione diretta in UCL vale intorno ai 40/50 milioni (market pool escluso) ed in questo momento di grande ascesa del club di Trigoria, con una progettualità continua, mirata a costruire un club duraturo nei tempi, con una pianificazione dello stadio in pieno Start-up, ecco solo la crescita parallela del fatturato  del club stesso potrà porre la AS Roma ai livelli dei grandi club europei, l’obiettivo è di arrivare entro un paio d’anni ai 250/280 che sono lo scalino minimo per garantire al club, di competere contro i “Big Club” come Real, Manchester, Barcellona, Bayern Monaco. (Tutte squadre che superano i 400/450 milioni di fatturato). Poi certo esiste sempre il fenomeno Atletico di Madrid che con i suoi 120 milioni di euro, ha sfiorato di pochissimo, il sogno di alzare la coppa dalle grandi orecchie. Ma purtroppo l’unico elemento che fa e farà la differenza è il fatturato del club, senza quello, scordiamoci la gloria europea. Per questo il fatto di concentrarsi sullo sgangherato campionato Italiano, non pensiamo possa essere considerata un eresia. 

Questo lo sanno bene i manager dell'As Roma ed il tecnico Rudi Garcia. Per fortuna non è adesso il momento delle scelte drastiche, ed anche grazie alla saggia fase di calciomercato e nonostante moltissimi infortunati, domani contro il City la Roma sarà in grado di schierare una formazione di alto livello e di tutto rispetto. Tutti sanno, però che la gara di Torino di domenica prossima rivestirà un’importanza “strategicamente” superiore, proprio alla luce di quanto analizzato in precedenza.

Siamo sicuri che a Torino (dopo il filotto dei 3 scudetti consecutivi) il ragionamento sarà l’inverso, quindi andare avanti il più possibile in Europa ma non perdere il treno della qualificazione diretta in UCL.

Fonte: insideroma.com

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