Rassegna stampa

Bond, Trigoria, stadio: il piano di Pallotta

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 27-07-2019 - Ore 11:20

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Bond, Trigoria, stadio: il piano di Pallotta

IL TEMPO - AUSTINI -  Odiava il calcio e forse non diventerà mai un esperto, ma con i soldi ci ha sempre saputo fare. Pallotta continua a imbastire operazioni finanziarie per rendere la Roma più«sostenibile» senza intaccare la competitività: dopo aver lanciato il bond con cui verrà ristrutturato il debito contratto con Goldman Sachs, a seguire il club giallorosso rivedrà il contratto di affitto di Trigoria, anche in questo caso con l'obiettivo di abbassare i costi annui e, in aggiunta, evitare di accantonare fondi in vista del pagamento nel 2024 della maxi-rata finale per il riacquisto del centro sportivo.

Un'operazione su più fronti. Da una parte la Roma ha deciso di investire per l'ammodernamento delle strutture negli ultimi anni: quasi 10 milioni di euro se si sommano i costi dei lavori fatti a Trigoria con quelli dell'apertura dall'altra sede di rappresentanza all'Eur. In parallelo, gli americani sono prima intervenuti sul vecchio contratto di locazione del «Bernardini» e adesso si accingono a sostituirlo con uno nuovo. Una storia iniziata nel dicembre 2005, quando i Sensivendettero con un'operazione di «sell and lease-back» il centro sportivo a Banca Italease, specializzata in leasing (nel frattempo fusa nella capogruppo Banco Popolare), per la somma di 30 milioni di euro, con plusvalenza immediata di 22 per il club, riaffittandolo poi con un mutuo di 15 anni a tasso variabile, con maxi-rata finale da circa 10 milioni. Contestualmente alla controllata As Roma Real Estate (costituita ad hoc e ancora esistente) è stato intestato il contratto con cui Trigoria veniva «prestata» per sei anni più sei all'As Roma, con un canone di 3.7 milioni annui, superiore alla rata dovuta a Italease. All'epoca il club pagò in anticipo 15 milioni, corrispondenti a quattro rate, a Real Estate.

Nel 2011 la vendita della società a Pallotta e Co., due anni dopo la nuova proprietà decise di «razionalizzare» il contratto abbassando a 2.7 milioni il canone annuo dovuto a Real Estate da As Roma, estendo di altri sei anni la locazione. Scadenza successivamente spostata al 2024. Dopo aver riqualificato il centro sportivo e quindi aumentato il suo valore, adesso l'intenzione è quella di trovare una banca disposta a liquidare il debito residuo e sostituirsi nel leasing a Gruppo Popolare (che è stato comunque interpellato), aprendo un nuovo contratto di affitto e riacquisto a condizioni meno gravose sui conti del club: tasso d'interesse e importi del canone più bassi, niente maxi-rata finale. Intanto nel giro di un mese Pallotta conta di collocare il bond da 275 milioni di euro, col quale verrà estinto il finanziamento da 230 milioni ottenuto da Goldman Sachs, abbassando di almeno un paio di punti percentuali gli interessi che ora sono al 7%.

Nuovi debiti al posto di quelli vecchi, ma a condizioni più vantaggiose, questa la strada scelta dagli americani dopo aver già completato due aumenti di capitale. E per pagare parte dei lavori di Trigoria sono stati aperti due mutui da un milione di euro complessivo col Credito Sportivo. La scelta di investire sul «Bernardini» è figlia di un'altra decisione: la prima squadra continuerà ad allenarsi sulla Laurentina anche se e quando verrà costruito il nuovo centro sportivo a Tor di Valle accanto allo stadio. L'idea della Roma è quella di aprire la futura Trigoria-2, che avrà anche un centro medico, a soggetti terzi. E questo è uno dei motivi di scontro con il Comune nell'infinito iter burocratico per l'approvazione del progetto. Ad oggi si attende ancora la risposta della conferenza dei servizi sulla questione della contestualità opere pubbliche-apertura dello stadio. A quel punto, se la replica sarà favorevole alla Roma, si andrà dalla Raggi per chiudere la partita sulla convenzione urbanistica, ultimo passaggio prima del ritorno in Aula per il voto della delibera. Dovesse persistere l'impasse, la Roma chiederebbe la nomina di un commissario ad acta per obbligare il Campidoglio all'adozione della delibera. Pallotta è pronto allo scontro finale e ha programmato un viaggio nella Capitale - da confermare - per inizio settembre.

Fonte: IL TEMPO

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