Rassegna stampa

La scoperta degli antisemiti in curva

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 13-01-2019 - Ore 11:59

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La scoperta degli antisemiti in curva

IL FATTO QUOTIDIANO - MANTOVANI - Hanno suscitato giusta indignazione, ieri, gli ultrà della Lazio che, durante la partita di Coppa Italia con il Novara, hanno intonato il coretto "Su cantiamo tutti in coro giallorosso ebreo" sulle simpatiche note di "Viva Topolin" E anche "Questa Roma qua sembra l'Africa".

Purtroppo l'indignazione è intermittente, ora se ne parla solo perché c'è stata Napoli-Inter, i "buu"contro Koulibaly, l'agguato ai napoletani, l'ultrà filo-interista investito e ucciso e la polemica sullo stop alle partite. Però una parte della Curva laziale canta quei motivetti razzisti da molti anni, quasi a ogni partita. E un giudice romano, nel 2017, ha escluso che "giallorosso ebreo" configuri il reato di istigazione all'odio razziale: "L'espressione ha la finalità di deridere la squadra avversaria", si legge nella discutibile sentenza assolutoria, peraltro confermata dalla Cassazione. Nei giorni scorsi il quartiere borghese della Balduina è stato tappezzato di manifesti in cui si leggeva: "Lazio Napoli Israele, stessi colori, stesse bandiere, merde". Erano di ultrà romanisti, le cui frange estreme non sono meno antisemite di quelle laziali anche se i media faticano a parlarne. Antisemitismo e razzismo da stadio dilagano, peraltro, anche lontano da Roma. Bisogna discuterne, stigmatizzarlo, estirparlo. Scoprirlo a giorni alterni, invece, è un po' ridicolo.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

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