Riise: "Tifosi super, Totti era Dio"
GOAL.COM - SRIRAM - Dopo sette anni di Liverpool e la breve esperienza alla Roma, John Arne Riise torna a raccontare i momenti più belli del suo passato calcistico. Attualmente in India nel Chennaiyin, il giocatore ripercorre i momenti di quando era nel calcio che conta. Una gloriosa carriera per il terzino ex Roma, che ricorda con piacere le varie fasi della sua carriera: "Il miglior periodo della mia carriera? Ovviamente a Liverpool, dove ho vissuto per sette anni. Ho vinto la Champions League, l'FA Cup e altri trofei. E' stato il periodo di maggior successo della mia carriera. Ma allo stesso tempo il supporto dei tifosi della Roma mi è rimasto dentro. Sono stato davvero bene in quel periodo. Per questo Liverpool e Roma sono due club che porterò sempre nel mio cuore. Ovviamente i sette anni in Reds sono impossibili da confrontare, sono due grandi club ma non voglio scegliere".
Inevitabile dunque il confronto tra i suoi due grandi capitani, Gerrard e Totti: "Francesco è Dio a Roma, Gerrard è 'captain Fantastic' a Liverpool. Due giocatori diversi. Steven è stato più completo, aveva tutto, potenza, resistenza, tiro, poteva giocare in diverse posizioni. Mentre Totti era un genio, tatticamente molto forte. Una grande persona che dava tutto sul campo. Sono i due migliori giocatori con cui ho giocato".
Secondo Riise la Roma ed il Napoli possono creare problemi alla Juventus: "Quest'anno possono sfidarli, anche se la Juventus resta ancora la squadra più forte". Il ricordo più bello è la notte di Istanbul, il terzino norvegese racconta le proprie impressioni: "Il mio sogno era quello di giocare in Champions League, ma vincerla era qualcosa che non riuscivo nemmeno a sognare, invece si è avverato. Quando siamo andati nello spogliatoio sul risultato di 3-0 ero sconvolto, imbarazzato. Poi abbiamo avuto il grande sostegno dei tifosi. Dopo il primo goal abbiamo avuto più energia, tutto è cambiato. I giocatori del Milan erano nervosi e agitati. Sul 3-3 ho pensato che quella era la partita più importante della mia vita. Quando siamo tornati in hotel eravamo così stanchi che non abbiamo festeggiato. Le emozioni andavano su e giù come in un ottovolante, ma sono andato subito a letto, ero sfinito".
Fonte: Goal.com - Sriram