In punta di penna

Prima bella poi timorosa ma alla fine vincente. Roma quarta per un giorno

condividi su facebook condividi su twitter 20-01-2019

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Prima bella poi timorosa ma alla fine vincente. Roma quarta per un giorno

INSIDEROMA.COM - MASSIMO DE CARIDI - La Roma vince 3-2 contro il Torino nel match apripista del girone di ritorno in una partita dai tanti volti. I giallorossi faticano nei primi 5-6 minuti di gioco ma poi salgono di ritmo ed intensità soprattutto dopo la caparbia rete del vantaggio firmata da Nicolò Zaniolo al 15'.

L’ex interista sta crescendo di partita in partita ed ogni volta acquisisce maggiore sicurezza e continuità di rendimento all’interno delle gare. La tecnica è indiscutibile ma a questa va abbinata anche la volontà di arrivare e la fame di successo ed anche queste doti non mancano al classe ’99 di Massa Carrara. 

Ci sono 3 istantanee della sfida contro i granata che descrivono perfettamente lo stato psicofisico del ragazzo: la prima è proprio quella sblocca la partita. Cross dalla trequarti, torre di Fazio per il numero 22 romanista che tira da terra ma Sirigu si oppone, recupera palla e riprova la conclusione sempre rimanendo a terra ma stavolta la sua conclusione finisce sotto la traversa ed il portiere ospite non può nulla. Altra foto emblematica è quella in cui a centrocampo è accerchiato da 4 giocatori del Toro ma tra dribbling, serpente e doppi passi si libera di tutti e scarica su El Shaarawy: chapeau. La terza immagine è quando recupera palla sulla sua trequarti campo in un contrasto con Rincon e fa ripartire l’azione giallorossa. 

Insomma, in una partita ha messo tutto quello che molti calciatori costruiscono in annate intere. Detto questo: a Roma sono cominciati paragoni illustri con Totti, Dybala, Mbappè e tanti altri, si è parlato di costi di cartellino ed ingaggi che schizzano a cifre mirabolanti ma è al secondo gol in serie A ed alla prima stagione da “rookie”, come verrebbe definito nello sport statunitense. 

Deve migliorare sotto tutti i punti di vista, anche se è abbastanza sereno mentalmente da non innervosirsi più di tanto nonostante una marcatura stile Gentile con Maradona nel Mondiale del 1982 ma il primo campionato è anche quello della sorpresa ed ancora allenatori e giocatori avversari non lo conoscono pienamente. 

Ora è giusto che si goda gli elogi ma mantenga un profilo basso, come fece fare Mazzone al futuro Capitano della Roma nei primi anni di carriera, più avanti se ne riparlerà. Dopo il gol dell’1-0, la formazione di Di Francesco sembra andare sul velluto e l’assist di Karsdorp (proprio lui!) per El Shaarawy è un vero cioccolatino, che il Faraone controlla in maniera sublime, se lo porta avanti e quando prova a superare l’estremo difensore torinista, viene messo giù. Il calcio di rigore è piuttosto netto e secondo le nuove regole non c’è rosso, punizione considerata troppo severa ma forse il giallo poteva starci, anche se l’ex Milan si era allargato. 

Dal dischetto va Kolarov, che con calma serafica spiazza Sirigu, tirando alla destra dello stesso, cambiando lato rispetto al solito. Roma in pieno controllo dell’incontro fino all’ultima azione della prima frazione di gioco, quando lascia una prateria in contropiede con Parigini bravo a servire Iago Falque nello spazio e con lo spagnolo che entra in area e tira sul palo alla destra di Olsen da posizione molto favorevole. Si chiude con uno spavento questa parte di match ma doveva suonare come un campanello d’allarme per la ripresa. 

Da segnalare che ad inizio primo tempo, Cengiz Under è stato costretto al cambio per l’ennesimo guaio muscolare occorso ai giocatori della Roma e si attenderanno 24-48 ore per saperne di più. 

I secondi 45’ iniziano con una clamorosa occasione fallita da Dzeko su assist di Kolarov (che ne aveva fatto uno altrettanto bello sul finire del primo tempo ma El Shaarawy non è riuscito ad impattare bene il pallone per un tocco beffardo e forse involontario di Djidji) e poco dopo è arrivata la beffa del 2-1 siglato da Rincon. Il colombiano ha sfruttato un rimpallo favorevole dopo un tiro di Belotti respinto Fazio e la sua conclusione a giro si è infilata sul palo lontano alla sinistra di Olsen. La rete dell’ex Juventus è arrivata al 51’ ed allo stadio Olimpico la sensazione generale era quella di una squadra alla ricerca del pareggio e l’altra che ne aveva talmente tanto timore da ritenerla una cosa inevitabile, come già successo contro Chievo e Cagliari e così è andata. 

Un quarto d’ora dopo, infatti, altra ribattuta fortunosa ed il pallone finisce sui piedi di Ansaldi, che di destro da fuori area trova la rete del 2-2. Lo stesso argentino, adattato nel ruolo di intermedio di centrocampo per l’occasione, era andato vicino al gol poco prima con una punizione dal limite potentissima finita pochi centimetri alla sinistra dell’estremo difensore svedese. Stavolta, il tiro non era così forte e la distanza era tale che si poteva tentare di respingerlo ma i 2 rimbalzi prima di arrivare in porta solo stati fatali per l’ex poritere del Copenhagen. 

A differenza di altre volte, però, i padroni di casa non si sono scoraggiati ma, arrivato l’inevitabile, hanno ripreso a giocare. Di Francesco ha tentato la mossa della disperazione inserendo Schick al posto di Kluivert e spostando Zaniolo sulla fascia, mantenendo sì il 4-2-3-1 ma molto più offensivo e con i soli Cristante e Lorenzo Pellegrini in copertura. Proprio i 2 interdittori italiani sono stati protagonisti non solo nello spezzare le trame di gioco degli uomini di Mazzarri ma i primi a tentare l’assalto alla porta avversaria. 

Schick ha ben controllato un pallone non facilissimo sul lato destro dell’attacco, scaricandolo a Pellegrini, bravissimo nell’accentrarsi e servire nello spazio El Shaarawy, che non era stato schierato dal primo minuto e che aveva un pò di ruggine per l’infortunio occorsogli finendo la partita coi crampi ma davanti a Sirigu è rimasto freddo, incrociando il tiro e spiazzando l’ex PSG. 

Nei 10 minuti finali più i 4 di recupero, il tecnico abruzzese ha deciso di togliere uno stanchissimo ma finalmente più che positivo Karsdorp per Santon, in modo tale da placare le scorribande di Ola Aina, vero trottolino della fascia sinistra. Il numero 18 giallorosso è andato meglio quando si è proposto in avanti, mettendo un paio di buoni cross in mezzo e tentando anche una conclusione. Più confusionario in fase difensiva ma l’aiuto di Manolas in raddoppio ha evitato guai peggiori. 

Soffrendo e continuando a perdere elementi ad ogni sfida, la Roma ha vinto il quarto incontro consecutivo (coppa italia inclusa) e quinto in 6 gare e perso solo con la Juve. I dati cominciano ad esser confortanti così come la classifica è meno brutta di quanto non lo fosse fino a novembre, visto che momentaneamente i giallorossi quarti a +1 sulla Lazio e +2 sul Milan anche se con una partita in più ma la strada è ancora molto lunga e servono come il pane giocatori carismatici come Nzonzi e De Rossi e di fantasia come Perotti e Pastore, nella speranza che Juan Jesus e Cengiz Under possano tornare quantoprima a dare una mano, in attesa che arrivino anche buone notizie sul fronte-mercato.

Fonte: A cura di Massimo De Caridi

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